La figura del DJ, il Disk Jockey, nasce in America durante il secondo dopoguerra. Prima di allora, non c’era mai stato bisogno di qualcuno che, durante le feste, si occupasse di “mettere la musica”. La musica, fino a quel momento, era suonata dal vivo o per radio ma, con l’avvento delle macchine amplificate elettricamente, non ci fu più bisogno di assumere band numerose che suonassero musica dal vivo. Tutto ciò che occorreva era un po’ di attrezzatura e… qualcuno che sapesse usarla.
Il Disk Jockey divenne una figura, quindi, sempre più diffusa. Non era solo una persona in grado di usare i macchinari, quali amplificatori e casse audio, ma che aveva anche un gusto musicale. Al DJ, infatti, era assegnata la responsabilità della selezione della musica, delle tracce, dei canzoni da eseguire durante le feste.
Le capacità tecniche e la sensibilità richieste al DJ, tuttavia, non erano affatto trascurabili: i supporti su cui si registrava e quindi si riproduceva la musica, infatti, erano i vinili. Mixare la musica attraverso i vinili divenne, in breve tempo, una vera e propria arte.
Col tempo, il DJ è diventato sempre meno tecnico musicale e sempre più artista, tanto che gli si associa un vero e proprio genere musicale, e una vera e propria personalità. La diffusione della Disco Music è andata di pari passo con quella della figura del DJ. Oggi, le attrezzature sono cambiate, al DJ è richiesta meno capacità tecnica e più sensibilità e conoscenza musicale, ma l’atmosfera e la personalità che circonda queste figure, a metà tra tecnici e artisti, è ancor ala stessa!